A2E Ostasien-Sprachendienste im Februar 2012

Entwicklungen diesen Monat
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Es wird Zeit für uns, mal wieder aus dem Nähkästchen zu plaudern.

Warum Paulinchen keine Jogger anspringt

“Sprachkritik” ist wohl schon von vorneweg das falsche Wort. Richtiger wäre “Sprachgebrauchskritik”. Das Thema ‘Rechtschreibreform’ sollte man weiterhin auftischen, wo man kann –- die letzte Reform, die einem heute noch hochkommt, war ein typisches Beispiel für lobby- und interessengeleitete Schrottpolitik. Nichts gegen eine sinnvolle und angebrachte Reform, aber alles gegen irgendwelchen Käse, der einem von schulbuchherstellenden Beamtenbeeinflussern und didaktisierenden Möchtegern-Linguisten aufgezwungen werden soll.

Heike Wiese zeigt m.E. in sehr anschaulicher Weise die Lächerlichkeit des Methodendünkels, von dem das Selbstwertgefühl der institutionellen “Linguistik” (Germanistik) in Deutschland so stark abhängt.

L’ex ministro dell’Economia Giulio Tremonti, in una lettera scritta a un quotidiano torna sulla sua idea delle ‘3 I’ (impresa, informatica, inglese) per lo sviluppo del Paese, e sottolineando quanto poco gli italiani conoscano la lingua inglese, chiede che la Rai, in quanto servizio pubblico, “con un costo inferiore a quello del doppiaggio, e senza neppure subire perdite sulla pubblicità, non solo su canali dedicati, potrebbe e/o dovrebbe ogni settimana trasmettere in prima serata, ad esempio sulla Seconda Rete (Rai 2), uno o più film in lingua originale inglese sottotitolati in ‘Italianò”.

Questo perchè “ne traggano un maggior vantaggio i nostri giovani, le nostre famiglie, soprattutto quelle meno ricche. Perchè l’inglese i figli dei ricchi lo imparano con i mezzi di famiglia. E gli altri?. Serve una norma di legge che modifichi in questo senso il cosiddetto ‘Contratto nazionale di serviziò? Il testo è pronto. C’è qualcuno che è disposto presentarla e firmarla in Parlamento od a sostenerla come proposta popolare nel Paese?”, conclude Tremonti.

Come sempre esterofili,possibile che noi italiani eredi di una grande cultura e storia dobbiamo parlare la lingua di un altro popolo? gli inglesi parlano la nostra? e poi tremonti visto la drammatica crisi economica non ha altro da proporre che queste fesserie?chiaramente anche lui si “annoia”.

C’è già una domanda forte per l’Inglese in Italia e tutti hanno i mezzi per impararlo con un abondanza di strumenti (anche film, internet). Ci sono ormai poche sfere dove sopravive l’Italiano. É piuttosto l’Italiano che l’Inglese che ha bisogno d’un sforzo di sostegno dalla parte dello stato. Lo stesso vale anche per il Cinese, che é sotto assedio da monoculturalisti anglofili, simili a Tremonti, che da ministro sempre amava coniare termini inglesi e introdurli nell’Italiano (eurobonds, robin hood tax, social card, …).

Kevinismus in der Slowakei

Ein weiterer Hollywood-Stern soll als Namenspatron für eine Brücke über die Marche zwischen Pressburg und Wien dienen. Das beschloss eine überwältigende Mehrheit slowakischer Facebook-Nutzer.

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© 2012-02-28 Hartmut PILCH